
Il mare raffigura da sempre, per me, un luogo di spensieratezza, tranquillità ma anche di sofferenza. Secondo me al mare si va per pensare, per piangere, perché di fronte all’immensità di ciò che abbiamo davanti i nostri problemi e le nostre paranoie sembrano futili. Mi piace il mare d’inverno perché non c’è nessuno e per un secondo si interrompe un po’ con la gelosia nei confronti della grande bellezza che si ha davanti.
In particolare quel giorno stavo facendo ciò che mi rende più felice, ossia fotografare, esprimevo la mia arte davanti a ciò che mi fa stare bene e credo che non esiste cosa migliore.
(In una frase: Bisogno di pace)