Weilà, sono Francesco, ho 17 anni e vivo da sempre a Catanzaro e la mia vita può essere facilmente rappresentata da questa foto, dove sono illustrate tutte le mie passioni. Da piccolo coltivavo la passione per i modellini, per i libri e per la corsa, oggi mi sento molto diverso rispetto al periodo della mia infanzia, ho conseguito altre passioni e ho fatto nuove amicizie e conoscenze. Comunque la mia vita è ancorata a delle costanti: l’interesse per l’arte e la passione verso l’AS ROMA, la prima squadra della Capitale. Ho vissuto diverse esperienze e sono sempre pronto a farne di nuove.
Da da dad
Quello che non si vede
a cura di Francesco Maggiore (Big Sur)
realizzato insieme a Andrea Attanasi, Benedetta Candido, Carlo Rippa, Caterina Leggieri, Clarissa Guerrieri, Diletta Isola, Francesca Borelli, Francesco Jiritano, Francesco Rotella, Gabriele Cosentino, Ilaria Iovino, Laura Palmisani, Marzia Arcadia, Silvia Leo
Questo progetto fotografico è stato un modo per tessere racconti del nostro quotidiano domestico nel tempo della pandemia focalizzando lo sguardo su quel perimetro intorno a cui si concentra l’esperienza formativa. La postazione della didattica ha sollecitato la nostra curiosità trasformandosi da luogo invisibile in uno spazio da indagare dando vita a una galleria di immagini ‘in soggettiva’, uno scorcio di realtà che fa emergere ‘quello che non si vede’.
La casa evoca ricordi, vissuti, gioie, drammi. Inconsciamente stabiliamo una relazione con oggetti, odori, trame, colori, percorsi, che segnano la nostra esperienza quotidiana. I lockdown e le limitazioni sociali che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria ci hanno portato ad abitare il nostro spazio domestico in un modo più intenso. Nello stesso tempo le videoconferenze e la didattica a distanza hanno aperto il nostro spazio privato ad una dimensione pubblica facendo intravedere, ai nostri interlocutori, scorci di intimità dapprima inaccessibili. Ed è quello che si è verificato durante il laboratorio, che si è tenuto esclusivamente in modalità ‘Dad’, con le case dei giovani e degli esperti di Altrisguardi Altrimondi a fare da sfondo.
Tutto questo è diventato il punto di partenza per tessere racconti di straordinaria quotidianità, prima attraverso un reportage all’interno degli spazi domestici, poi focalizzando lo sguardo proprio su quel perimetro intorno a cui si concentrano l’esperienza formativa e le relazioni con gli altri durante questa pandemia. Così la postazione della didattica ha sollecitato la nostra curiosità trasformandosi da luogo invisibile in uno spazio da indagare. Quello che ne è venuto fuori è una galleria di immagini ‘in soggettiva’, uno scorcio di realtà dove gli oggetti, che i giovani hanno scelto di portare in scena, parlano di loro, dei loro sogni, delle loro passioni, della loro visione del mondo. Un ribaltamento del punto di vista che, quando si parla di scuola e di ruolo del formatore, diventa un esercizio di empatia e ascolto che, inaspettatamente, riesce a svelarci ‘quello che non si vede’.
Gli animali condividono con noi il privilegio di avere un’anima
Pitagora
Ciao, mi chiamo Carlo e sono un comune adolescente. Ho 17 anni e vivo a Catanzaro con la mia famiglia. Di solito mi viene difficile presentarmi e parlare di me stesso, ma grazie a questo progetto ho capito che basta una semplice foto per trasmettere agli altri la mia persona, non dico a tutto tondo, ma per lo meno cercando di mettere in risalto ciò che sono le cose che amo. Una di queste sono sicuramente “i giallorossi”.È chiaro che mi riferisco ad una squadra di pallone, ma dall’esterno, con questo appellativo, la maggior parte delle persone non potrà mai capire a che squadra mi stia riferendo. Molti penseranno alla Roma, al Lecce o al Benevento, ma non è nessuna di queste. La mia squadra infatti è speciale, e non perché sconosciuta, ma per l’eterno amore che noi tifosi proviamo anche se stiamo vivendo palcoscenici che non hanno nulla a che vedere con la nostra storia. Da noi esiste un detto: “è tutto abbastanza chiaro, tu tifi una squadra di calcio, ma io tifo il Catanzaro”, proprio per mettere in risalto che per noi questo è molto più che un semplice team, è una passione che nasce sin da bambino e che mai potrà essere cancellata. Anche dalla serie C, sempre forza Catanzaro! Un’altra delle mie passioni sono gli animali. Personalmente non ho un animale preferito, secondo me sono tutti importanti, e ciò perché fanno parte di un ciclo vitale biologico che si ripete ogni volta. Con questo non voglio dire che, se a casa mia ci fosse un leone per me significherebbe lo stesso di avere tra la mie braccia un gattino, ma personalmente nutro un grande rispetto per tutti gli animali, terrestri, volatili e acquatici. Il motivo di tutto ciò è mio padre, che ora è una guardia forestale, ma che in precedenza lavorava in una clinica veterinaria dove classificava tutti gli animali che arrivavano essendo anche un esperto in fauna selvatica. Grazie a lui ho coltivato questa passione e mi sembra ancora ieri quando da piccolo mi faceva tenere molti animali, anche temibili, come boa, pitoni, falchi e rapaci di vario genere. Perfino allo zoo riusciva in qualche modo a convincere i guardiani a farmi vedere gli animali più grossi da vicino, chiaramente quelli addomesticati, altrimenti sarebbe stato un suicidio :). Un’altra passione, nata negli ultimi anni è diventata la palestra e dunque il mantenersi in forma. Sin da piccolo sono sempre stato preso in giro per il mio aspetto fisico dato che ero troppo magro. Da quel momento, a causa del mio orgoglio, ho voluto reagire e mi sono iscritto in palestra per chiudere la bocca a chi mi giudicava in modo tanto ostile. Ciò è avvenuto e dopo due anni posso dire di aver stupito un po’ tutti grazie alla trasformazione del mio fisico che è ancora oggi in continuo miglioramento. Mi sono preso proprio una bella rivincita, anzi credo proprio di aver vinto io nel complesso.
Diciamo che questa è solo una piccola parte di me. Una cosa che però voglio aggiungere è che, la mia, è una vita che piace trascorrere come dico io. Un obiettivo che mi pongo sempre è cercare di non farmi mai influenzare dagli altri, ma devo dire che in diciassette anni di vita non ho mai incontrato degli ostacoli tanto grandi. Per ora non mi lamento più di tanto.
L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni
Pablo Picasso
L’arte per me è espressione di quello che non si vede, è la nostra parte nascosta o sentimento di ciò che si vorrebbe dire ma viene taciuto. Disegno da quando sono stata in grado di tenere in mano una matita e continuerò finché ne sarò in grado. Il mondo non può vivere senza l’arte e l’arte non può esistere senza un’anima a darle vita. Da quando si è diffusa la pandemia è stata la cosa che più ho fatto, insieme alla lettura. Entrambi infatti rappresentano momenti di evasione e distacco da ogni cosa, e in questo periodo in cui tutti abbiamo vissuto momenti di grande stress a causa della situazione hanno rappresentato un’ancora di salvezza.
Ma allora – disse Alice – se il mondo non ha assolutamente alcun senso, chi ci impedisce di inventarne uno?
Lewis Carroll – Alice nel Paese delle Meraviglie
Se dovessi indicare un personaggio immaginario in cui riesco a rispecchiarmi così tanto da definirlo un mio “alter ego” sceglierei la piccola Alice di Lewis Carroll.
Ciò che più ci accomuna penso sia la necessità impellente e impossibile da ignorare di fuggire via dalla realtà che spesso mi delude e quasi mai è all’altezza delle mie aspettative, per rifugiarmi nel mio personalissimo mondo in cui ogni cosa sembra essere al suo posto, dove ogni cosa è il contrario di tutto e sono io a decidere, a plasmare ogni singolo dettaglio. La sensazione di avere le redini del gioco in mano è confortante se paragonato all’incapacità dell’uomo nella vita quotidiana di poter controllare realmente le forze che regolano l’esistenza di ognuno.
Nel mio angolino felice lontano da tutto e da tutti sono io a decidere il valore e il significato degli eventi. Al contrario nel mondo reale sembra non esistere alcun senso che regoli lo scorrere dell’esistenza e molte cose appaiono non soltanto ingiuste ma addirittura incomprensibili.
La ragione umana come ci insegnano molti filosofi non può andare oltre certi limiti e non può avere la presunzione di valicarli e a tal proposito ci offrono diverse soluzioni su come affrontare e navigare nel mare dell'incertezza: per me la via migliore è quella proposta dalla mia beneamata nella citazione qui sopra. Credo che per rendere sopportabile la nostra vita sia necessario riempirla di significati che più sono adatti ai propri valori, alle proprie attitudini dando spazio e merito giusto a chi ci circonda. Creare legami forti ed entrare in connessione con gli altri deve essere a mio avviso uno degli scopi da perseguire sempre e comunque: soltanto quando si ha la forza di spogliarsi delle proprie debolezze e mostrare i propri difetti e i propri pregi agli altri raggiungiamo la nostra completezza.
Raro cade chi ben cammina
Leonardo da Vinci
Come appare già dalla foto è facile capire le molteplici passioni che hanno caratterizzato i vari periodi della mia crescita. Coltivare queste passioni mi ha permesso di fare nuove esperienze e conoscenze, mettermi alla prova, confrontarmi e dunque crescere. Chi sta fermo non impara nulla, chi invece cammina e sperimenta cresce. Ho però un grande rimpianto: aver lasciato la marcia, per la quale il mio maestro mi ha sempre detto di avere una dote naturale. Infine non mi posso definire un goloso ma non posso nascondere la mia grande passione per la cioccolata! : )
Non serve a nulla rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere
J. K. Rowling – Harry Potter e la pietra filosofale
Rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere, estraniarsi dalla realtà… quello che mi succede leggendo i libri che ho voluto mettere nella mia postazione dad. I libri rappresentano una realtà tutta loro, un mondo “perfetto” ma con le sue problematiche. Per me è sempre più facile fermare per qualche ora la mia vita, rifugiarmi in quelle pagine che sento casa mia più di quanto non lo sia la mia casa “fisica”. A volte mi sento fuori posto nella nostra realtà… mi sento fuori posto quando sto con la mia famiglia, quando sto con i miei amici… vorrei tornare indietro nel tempo o scegliere l’epoca in cui vivere, perché questa non mi piace per niente, è così… egoista, non si ha più quel senso di fratellanza o di unione che prima legava i popoli. Egoismo: quello che caratterizza la maggior parte dei miei coetanei e proprio questo mi ha fatto cambiare opinione su molte persone.
Oltre ai libri, un’altra cosa che mi fa stare bene è la musica, in particolar modo quella dei 5 Seconds of Summer (ho messo una loro foto sul palco come immagine sul PC). La loro musica mi estrania dal mondo, è come se parlassero di me in molte loro canzoni e sogno di poter andare ad un loro concerto un giorno.
Solo chi non ha paura di cadere, vola su
Questa citazione è per me molto importante per quanto riguarda il mio modo di affrontare la quotidianità della vita. Ogni volta che inizio un nuovo percorso, o sono a contatto con ambienti e persone diverse, cerco di non affrontare le varie situazioni che mi si pongono davanti, per paura di ciò che mi aspetta, quasi ansia per il futuro e il modo di approcciarmi a questo. Forse ho solamente paura di non farcela e ho magari voglia di rimanere nella mia comfort-zone con i miei agi e allo stesso tempo privilegi, non volendo affrontare il mondo, le sue difficoltà e i suoi ostacoli che mi si pongono davanti ora e anche in un futuro ancora non molto vicino, sia in ambito sociale che in quello lavorativo. In questo periodo di quarantena e di incertezza per quanto riguarda la pandemia che stiamo affrontando, ho scoperto un nuovo modo di approcciarmi alla vita in generale: fare tutto ciò di cui so che non potrò pentirmi o meglio ciò che in qualunque caso non porta al mio malessere; come ad esempio ad aprirmi di più verso gli altri, e prendere ogni situazione medio-complicata o difficile con leggerezza perché non si sa mai quale sarà l’ultimo momento in cui vivremo, l’ultimo in cui avremo la possibilità di vivere, di stare con i nostri cari. Il tempo nel presente non deve essere utilizzato per ricordare il passato e nè per cercare di ipotizzare il futuro, ma deve essere strumento per non fare gli stessi errori di ieri e cercare di rendere migliore il nostro domani. Perciò non c’è tempo di avere paura di cadere, ma riprovare, riprovare fino a che l’obiettivo non si raggiunge. Bisogna puntare in alto senza avere paura di fallire perché tutto quel tempo “sprecato” può essere utilizzato per renderci migliori domani facendo oggi. Non c’è bisogno di avere paura di cadere ma importa solo volare in alto.
Non credo che possa definirmi in un aforisma appartenente ad un altro, nonostante in esso riesca a ritrovarmi.
È stato difficile sceglierlo perché ne avrei aggiunti mille altri, perché tutti in fondo rispecchiano una parte della mia personalità e della mia vita.
Sono imperfetta, piena di difetti caratteriali e il primo di questi è l'insicurezza.
L'insicurezza è un male che ti divora, non ti fa mai sentire all'altezza di nulla, ti fa imbarazzare e inciampare nelle parole e sui tuoi passi, ti fa provare vergogna per ogni tua parola, per ogni tua azione, per ogni risultato anche se ne sei soddisfatta, ma non ti senti mai abbastanza.
Una delle persone fondamentali nella mia vita è stato il mio maestro di kick-boxing e lui ebbe un ruolo importantissimo per me perché mi ha insegnato a superare i limiti che imponevo a me stessa, mi ha insegnato a guardare in faccia gli avversari e a combattere contro di essi e a rispettarli, mi ha resa una versione migliore di me, e pian piano l'ho sviluppata e anche se c'è ancora molto su cui lavorare gli sarò sempre grata.
''Devi essere sempre più forte di tutte le tue inutili insicurezze, sei più forte di quanto credi e sei così orgogliosa che nessuno le noterà mai. Buttati, vivi, guarda negli occhi i tuoi avversari e colpisci, ricorda che il tuo peggior nemico sei tu, quindi colpisci, colpisci le tue insicurezze e combatti contro di esse”.
Da allora cerco sempre di seguire il suo consiglio e combatto contro tutto ciò che mi spaventa e contro tutto ciò che mi fa sentire debole.
Ciò che non mi distrugge mi rende più forte
F. Nietzsche
È questa la frase che, forse, più mi rappresenta. Non so neanche il come, ma credo di essermene convinta anche io oramai. “Tanto tu sei forte”, “sei forte, ce la farai” mi sento spesso dire e forse ormai me ne sono convinta anche io. “Sei una combattente e vincerai tu” mi dicono. E forse è vero: combatto per ciò che voglio e inseguo i miei sogni. Mi immagino in lunghi corridoi a volte freddi e gelidi, ma so che mi regaleranno tante soddisfazioni, mi immagino le notti in bianco e la divisa da stirare, mi immagino il pianto di un bambino in piena notte… e poi immagino di essere a Dubai, a Miami e ancora a Istanbul e a Il Cairo. Immagino un mondo di colori e di profumi. Voglio che le mie pagine bianche saranno piene di colori.
Canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita!
C. Chaplin
Questa citazione mi sta molto a cuore perché è tutto ciò che vorrei essere ma non sono.Il prendere la vita con leggerezza, guardando sempre il lato positivo, senza lasciarmi scalfire dalle intemperie che la vita ci pone davanti.
Ogni volta che guardo al mio futuro, ai miei sogni, li vedo sempre difficili da raggiungere, e andando avanti nel percorso per realizzarli li sento sempre più lontani da me. Studiare medicina è il mio sogno più grande, quello che occupa la maggior parte della mia mente, ed ultimamente gli sto dedicando molto più tempo di quanto non abbia mai fatto, com’è anche giusto che sia.
Il fatto di mettermi ad analizzare ogni pomeriggio il futuro che mi aspetterà, quasi a costruirlo con le mie stesse mani e i miei stessi pensieri, mi sta ponendo davanti al fatto che è il sogno più vicino al quale io possa accedere. Ci tengo tanto, come se ne dipendesse la mia stessa vita – e un po’ è davvero così. La quarantena mi sta permettendo di andare più a fondo nei miei pensieri, di navigarci dentro, scoprendo che effettivamente questo è quello che voglio fare, che questo è quello che voglio. Voglio indossare un camice, aiutare le persone, e questo isolamento mi sta spronando a fare sempre di più,
Ciò che mi manca mi impedisce di essere come detto nella citazione: spensierata, con la testa leggera e con l’attenzione focalizzata sulle futilità. Mi auguro che con il tempo io riesca ad avere una visione più positiva della vita, e di guardare con occhi diversi tutto ciò che mi circonda.
La Dad mi ha reso in qualche modo più vicino alla mia famiglia, perché mi ha reso più responsabile delle mie azioni e delle mie scelte. Però il sorriso non mi manca perché penso di avere una determinazione non da tutti. Mi sento fragile in più di ogni occasione, perché non mi sento uguale però combatto con il sorriso sulle labbra. Vorrei tanto abbracciare la mia famiglia e dare tanti baci e tanti abbracci a chi mi vuole bene, a chi pensa al mio bene. Il mare alza il morale in meglio, ti dà quella sensazione di essere libera. Molte persone approfittano del fatto che io sono buona e purtroppo giocano con i miei sentimenti e le mie debolezze. Però reagisco con il sorriso sulle labbra quindi il mio motto è di non mollare mai e di scalare la mia vita con il sorriso sulle labbra.



